Roma, 26 ottobre 2015.
Depositata oggi l’Ordinanza del TAR Lazio n, 4585, di rigetto della richiesta di misure cautelari, avanzata dal Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, e volta a sospendere gli effetti del PAN-Piano di azione nazionale sui fitofarmaci, che fra pochi giorni, il 26 novembre 2015, entrerà a regime obbligando tutti i liberi professionisti del settore agrario iscritti in Albi, che dunque hanno conseguito una abilitazione statale a svolgere l’attività di “Consulente fitosanitario”, a dover frequentare un corso di formazione e sostenere un esame regionale (sigh) per continuare a svolgere la loro attività.
Una vera follia, contro la quale gli Agrotecnici si battono vigorosamente e da tempo, inizialmente però lasciati soli dalle altre categorie agrarie.
Dopo il rigetto del TAR è quasi certo che la normativa entrerà in vigore, mortificando tutti i liberi professionisti del settore agro-ambientale iscritti in Albi Professionali.
Ma la partita non è ancora chiusa e la battaglia degli Agrotecnici continua, come racconta il Presidente nazionale della categoria, Roberto Orlandi “Oggi è sicuramente una giornata amara, perché il rigetto della nostra richiesta di sospendere il PAN obbliga i liberi professionisti ad un mortificante percorso “abilitativo” regionale, indifferente il fatto chi è iscritto in un Albo già possiede una abilitazione statale a svolgere quella attività. In ogni caso rimane in piedi, al TAR del Lazio, la discussione di merito del ricorso, che ci auguriamo venga fissata quanto prima.
E, dal momento che l’Ordinanza di rigetto non affronta alcune questioni fondamentali da noi poste, impugneremo immediatamente anche questa al Consiglio di Stato; i nostri uffici sono già al lavoro.
Sia chiaro che l’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati è fortissimamente convinto di combattere questa battaglia fino in fondo, utilizzando tutti i mezzi messi a disposizione dall’ordinamento. Oggi non abbiamo avuto giustizia, ma siamo certi di ottenerla domani, perché le nostre ragioni sono solide e la nostra volontà ferma.”